domenica 28 aprile 2013

Blowin' in the wind

Notizie sul cantautore:
Bob Dylan, il cui vero nome è Robert Allen Zimmermann, nasce il 24 maggio del 1941 a Duluth in Minnesota.
E' un cantautore, compositore e musicista statunitense.
Nella sua lunga carriera è stato ed è tuttora anche uno scrittore, poeta, pittore, attore e conduttore radiofonico e rappresenta una delle più importanti figure nella musica degli ultimi cinquant'anni.

La maggior parte delle sue canzoni più conosciute risale agli anni sessanta e canzoni come Blowin' in the Wind e The Times They Are a-Changin' sono diventate gli inni dei movimenti pacifisti e per i diritti civili.

I testi delle sue prime canzoni affrontano temi politici, sociali e filosofici.
Nel corso degli anni Dylan ha ampliato e personalizzato il suo stile musicale arrivando a toccare molti generi diversi come folk, country/blues, gospel, rock and roll, rockabilly, jazz e swing, ed anche musica popolare inglese, scozzese ed irlandese. Dylan generalmente si esibisce suonando chitarra, tastiera e armonica a bocca.

Supportato da un gruppo di musicisti in continuo cambiamento, è in tour dagli anni ottanta in quello che è chiamato Never Ending Tour. Ha anche suonato con molti grandi artisti, tra cui Joan Baez, George Harrison, Paul Simon, Eric Clapton, Patti Smith, Bruce Springsteen, U2, The Rolling Stones, Ringo Starr, Carlos Santana.

Approfondimento:
Wikipedia - Bob Dylan



Blowin' in the wind (1962)

Testo originale Testo Italiano
How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, 'n' how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, 'n' how many times must the cannon balls fly
Before they're forever banned?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Quante strade deve percorrere un uomo
prima di essere chiamato uomo?
E quanti mari deve superare una colomba bianca
prima che si addormenti sulla spiaggia?
E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone
prima che vengano abolite per sempre?
La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento.
How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, 'n' how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, 'n' how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto
prima che riesca a vedere il cielo?
E quanti orecchie deve avere un uomo
prima che ascolti la gente piangere?
E quanti morti ci dovranno essere affinché lui sappia
che troppa gente è morta?
La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento.
How many years can a mountain exist
Before it's washed to the sea?
Yes, 'n' how many years can some people exist
Before they're allowed to be free?
Yes, 'n' how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn't see?
The answer, my friend, is blowin' in the wind,
The answer is blowin' in the wind.
Per quanti anni una montagna può esistere
prima che venga spazzata via dal mare?
E per quanti anni può la gente esistere
prima di avere il permesso di essere libera
E per quanto tempo può un uomo girare la sua testa
fingendo di non vedere?
La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento.

Questo brano è da molti considerato il manifesto della generazione dei giovani statunitensi disillusi dalla politica portata avanti negli anni cinquanta e sessanta dal loro paese e sfociata dapprima nella guerra fredda e poi nella guerra del Vietnam.

Tre semplici strofe sono in questo caso sufficienti al compositore-poeta per interrogarsi su tematiche sociali ed esistenziali. In particolare, al centro della sua visionaria poeticità sono il senso della condizione umana e l'incapacità dell'uomo di ripudiare in maniera definitiva e totale ogni tipo di guerra.

Approfondimento:
Wikipedia - Blowin' in the wind


Ascolto - Blowin' in the wind:



Bob Dylan canta "Blowin' in the wind" nel 1963
La versione è nella tonalità di Re maggiore e utilizza gli accordi di Re+ Sol+ La+






"Blowin' in the wind" interpretata da Mina


Suoniamo insieme:




















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giovedì 25 aprile 2013

Händel George Friedrich

Notizie sul compositore:
George Friedrich Händel, compositore tedesco, nasce ad Halle (Germania) nel 1685.
Dopo i primi studi musicali comincia a comporre già all’età di 10 anni. Nel 1702, per volontà del padre, entra all’Università di Halle per studiare Diritto e contemporaneamente diventa organista del Duomo.
Il suo primo Melodramma, Almira, viene rappresentato ad Amburgo nel 1705.

Dal 1706 al 1709 compie numerosi viaggi in Italia (Roma, Firenze, Venezia) diventando presto famoso. Lascia l’Italia nel 1710 per ricoprire a Hannover l’incarico di Maestro di Cappella, ma nel 1711 comincia la sua avventura inglese che durerà fino al 1759, data della sua morte.
A Londra diventa presto uno dei musicisti più affermati e si distingue per i Melodrammi (40) e gli Oratori (22) di cui ricordiamo il “Messiah” nel quale si può ascoltare il celebre "Alleluia". La sua produzione comprende anche Concerti, Suite, Sonate.

Approfondimento:


Suite in Re minore N. 4 per clavicembalo
La Suite è composta da 5 movimenti:

1. Preludio
2. Allemanda
3. Corrente
4. Sarabanda
5. Giga


In questi video possiamo ascoltare la celebre Sarabanda



La Sarabanda è suonata da Norberto Broggini su un Clavicembalo del 1764





National Philarmonica Orchestra diretta da Leonard Rosenman.
Le immagini sono tratte dal film Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick.





 La Sarabanda in una trascrizione per Chitarra classica



martedì 23 aprile 2013

Merica Merica

Una canzone popolare del Veneto, la storia di gente povera costretta ad emigrare e a costruire una nuova vita partendo da niente ma i poveri si aiutano e costruiscono paesi e città.
Una storia di ieri, una storia di oggi.


Il testo:

Trenta giorni di macchina a vapore,
nella Merica ghe semo arrivati,
ma nella Merica ghe semo arrivati,
non abbiam trovato nè paglia nè fien.

E Merica Merica merica cossa sarala sta Merica,
Merica Merica Merica in Merica voglio andar.

Abbiam dormito sul nudo terreno,
come le bestie che va a riposar,
e la Merica l'è lunga e l'è larga circondata da fiumi e montagne,
e con l'aiuto dei nostri italiani abbiam formato paesi e città.

Una canzone, la storia di gente povera costretta ad emigrare e a costruire una nuova vita partendo da niente ma i poveri si aiutano e costruiscono paesi e città. Una storia di ieri, una storia di oggi.


Ascolto:


"Merica Merica" cantata dal "Coro Monte Pasubio" di Schio




Dal Veneto al Brasile ma la canzone è sempre la stessa




Un'altra versione di "Merica Merica"


Suoniamo:




Riferimenti:

Lo sviluppo della rivoluzione industriale e la trasformazione capitalistica dell’economia, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, provocano in tutta Europa movimenti migratori di massa.
L’emigrazione italiana conserva tra le sue mete principali alcuni Paesi europei confinanti o più vicini quali la Francia e la Germania. Qui, per motivi di economicità del viaggio, si recano soprattutto i numerosi emigranti temporanei del Nord Italia (Liguri, Piemontesi,Lombardi, Veneti e Friulani).
In cento anni escono dai confini nazionali 27 milioni di persone, grosso modo l’ammontare della popolazione italiana all’epoca dell’unificazione, nel 1861.

Il primato quantitativo tocca costantemente all’esodo cosiddetto europeo, ma vi sono momenti specie tra la fine dell’Ottocento e la grande guerra, in cui si fanno molto consistenti le correnti dirette nelle Americhe.
Di qui nasceranno molte comunità etniche, negli USA, in Brasile, in Argentina, ecc., destinate a costituire, ancora oggi, la parte più consistente della presenza italiana nel mondo.
L'America (in particolare gli Stati Uniti) diventa dopo il 1896, la meta delle correnti migratorie meridionali.
Tra le due guerre le correnti migratorie continuano a vedere ai vertici al Nord, regioni come il Piemonte, la Lombardia e il Veneto e al Sud la Campania, la Calabria e la Sicilia.
Con l’eccezione vistosa del Veneto, ancora in testa alle graduatorie di espatrio, il flusso migratorio ritorna ad essere in larga prevalenza meridionale dall’ultimo dopoguerra fino agli anni sessanta.

L'emigrazione degli italiani e dei veneti in cifre
(fonte: Ministero degli Esteri)
Italia
Veneto
1861-1940
25.000.000
1876-1915
15.000.000
1.822.793
1915-1942
4.700.000
497.579
1945-1974
7.300.000
611.438

Fra il 1861 e il 1974 le regioni a maggiore emigrazione, risultano essere state:
Veneto
Campania
Sicilia
Lombardia
Friuli
Calabria
3.300.000
2.700.000
2.500.000
2.300.000
2.000.000
1.900.000



"Su i Monti" - documentario Brasiliano sull'emigrazione veneta




Se vogliamo sentire parlare il dialetto Veneto che si parlava un secolo fa
andiamo in Brasile da nonna Adele


Facciamo qualche ricerca:

Probabilmente anche tu potresti avere dei lontani parenti in Brasile partiti più di cento anni fa.
Su questo sito www.emigrazioneveneta.com lo potrai scoprire.






domenica 21 aprile 2013

John Cage

Notizie sul compositore:
John Cage (Los Angeles 1912 - New York 1992).
John Cage rappresenta per la musica una delle figure più innovative del XX secolo. Inizia gli studi musicali da ragazzino suonando il pianoforte ma a 18 inizia i suoi viaggi per l'Europa dove conosce musicisti, pittori, architetti e poeti di primo piano.
Continua gli studi musicali con Adolph Weiss (allievo di Schonberg) ma la dodecafonia non lo soddisfa e ricerca nuove forme espressive.

I brani per pianoforte preparato (un pianoforte che produce suoni nuovi perché tra le corde sono stati inseriti oggetti di carta, di metallo, di legno, ecc.) rappresentano i suoi primi lavori dove vengono messe in evidenza le concezione musicali così rivoluzionarie.

Per Cage tutto è musica, il suono, il rumore ma anche il silenzio.

Alcune sue frasi:
"Everything we do is music"

"The music around us is continuous; it is we who turn away"

"The first question I ask myself when something doesn't seem to be beautiful is why do I think it's not beautiful. And very shortly you discover that there is no reason"

Approfondimento:


Ascolto:


"Sonatas and Interludes" - 1946 1948
Composizione per pianoforte preparato




4' 33" - 1952
Silenzio...




Musicircus - 1967
Una sovrapposizione di musiche




Probabilmente senza gli esperimenti di John Cage La canzone "What makes you beautiful"
degli "One Direction" non si sarebbe mai suonata in questo modo.







giovedì 18 aprile 2013

Mbube - The lion sleeps tonight

Notizie sul brano:
Prima incisione di "Mbube" del 1939
La "Gallotone" era una casa discografica
Sudafricana fondata dall'italiano Eric Gallo
La canzone "Mbube" più nota come "The lion sleeps tonight" fu composta dal sudafricano Solomon Linda (1908 - 1962).
Il brano fu composto negli anni venti del secolo scorso e fu inciso per la prima volta dallo stesso Linda nel 1939 con il suo gruppo "The evening Birds".
Solomon Linda apparteneva al gruppo etnico degli Zulù e la canzone risente dello stile della musica Zulù, infatti nella versione originale era cantata "a cappella" cioè senza accompagnamento strumentale.
Successivamente la canzone venne interpretata da molti cantanti e gruppi musicali.
Nonostante il grande successo che riscosse la canzone Solomon Linda morì in povertà perchè non gli furono riconosciuti i diritti d'autore.
Si calcola che la sola Walt Disney, per aver utilizzato la canzone nel film "Il re leone", avrebbe dovuto versare agli eredi di Solomon Linda ben 1.600.000 $.


Nell'immagine gli "Evening Birds", Solomon Linda è il primo a sinistra


Approfondimento:


Il testo nella versione dei "The Tokens":

Copertina del 45 giri dei "The Tokens" del 1961
In the jungle
The quiet jungle
The lion sleeps tonight
In the jungle
The mighty jungle
The lion sleeps tonight 

In the village
The quiet village
The lion sleeps tonight
In the village
The quiet village
The lion sleeps tonight 

Hush my darling 
Don't cry my darling 
The lion sleeps tonight 
Hush my darling 
Don't cry my darling 
The lion sleeps tonight


La musica:


Ascolto:
La versione dei " The Tokens" del 1961 che rimase al primo posto per tre settimane nelle classifiche U.S.A.



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Mbube interpretata dalla cantante sudafricana Miriam Makeba (1932 - 2008).
L'intera vita di Miriam Makeba è caratterizzata dalla lotta per i diritti civili e questo suo impegno la portò a cantare per l'ultima volta a Castelvolturno (Na) in un concerto contro la camorra.
Wikipedia - Miriam Makeba



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Scena tratta dal film "Il Re Leone" 1994 della Walt Disney



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domenica 14 aprile 2013

Stravinsky Igor

Notizie sul compositore:
Stravinsky visto da Picasso
Igor Stravinsky (Pietroburgo 1882 - New York 1971)
Compositore di origine russa, una delle figure musicali più influenti del Novecento. Figlio di un famoso cantante dell'Opera imperiale di San Pietroburgo e avviato senza molto successo a studi di diritto, all'università conobbe il figlio del famoso compositore russo Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908) e di conseguenza il padre, che lo guidò negli studi di composizione.

Stravinsky nel corso della sua carriera di compositore ha utilizzato diverse tecniche compositive:
- quella Atonale nei lavori giovanili in cui si dedica  soprattutto alla composizione di balletti (L'uccello di fuoco, 1910 - Petrouschka, 1911 - La sagra della primavera, 1913)
- quella Tonale del periodo Neoclassico (l'opera-oratorio Oedipus rex, 1927 - Persèphone, 1934 - la Sinfonia dei Salmi per coro e orchestra, 1939)
- quella Dodecafonica nella maturità (Abraham and Isaac, 1963 - Requiem Canticles, 1966).
La sua musica risentì molto anche dell'influenza del jazz (Ragtime per 11 strumenti).
Stravinsky visse tra Russia, Europa (regolarmente dal 1914 a causa della rivoluzione russa e dello scoppio della prima guerra mondiale) e U.S.A. (1939) dove nel 1945 ricevette la cittadinanza onoraria.

Riferimenti:
L'esperienza di Stravinsky passa attraverso tappe sorprendentemente parallele a quelle di un grande maestro della pittura, Picasso.
La prima maniera Stravinskyana è analoga ai periodi rosa e blu di Picasso mentre la Sagra della Primavera sembra accostarsi ai principi e ai caratteri rivoluzionari della pittura fauve, nelle opere successive entrambi si accostano al linguaggio neoclassico.

Un altro interessante legame è quello con il movimento letterario futurista. Marinetti, fondatore del futurismo, affermava infatti che nell'arte passata si esaltavano "l'immobilità pensosa, l'estasi e il sonno", ora invece si sarebbe dovuto esaltare "il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno".

Approfondimento:
- Wikipedia - Igor Stravinskij


La Sagra della Primavera

La Sagra della Primavera fu eseguita per la prima volta a Parigi il 29 maggio 1913 e scatenò uno scandalo tra il pubblico per via della sua vertiginosa vitalità ritmica, le violente sonorità, l'audacia armonica.

Ecco alcune frasi dello stesso Stravinsky da "Cronache della mia vita":
"Un giorno intravidi nella mia immaginazione lo spettacolo di un grande rito sacro pagano; i vecchi saggi, seduti in cerchio, che osservano la danza fino alla morte di una giovinetta che essi sacrificano per rendersi propizio il dio della primavera..."

Il balletto è diviso in due parti ed è costituito da vari "quadri" staccati, senza una trama narrativa, riproducenti una serie di cerimonie pagane dell'antica Russia, che avvengono con il rinnovarsi della natura in primavera:

Prima parte: L'adorazione della Terra
Introduzione
Auguri primaverili; Danze delle adolescenti
Gioco del rapimento
Girotondi di primavera
Giochi delle città rivali
Corteo del vecchio saggio
Adorazione della Terra (il saggio)
Danza della terra

Seconda parte: Il Sacrificio
Introduzione
Cerchi misteriosi di adolescenti
Glorificazione dell'Eletta
Evocazione degli avi
Azione rituale degli avi
Danza sacrificale; L'Eletta"

Tecnica compositiva: atonale

Approfondimento:
Wikipedia - La Sagra della Primavera
Wikipedia - La Dance, Henri Matisse

Ascolto:

Versione completa della Sagra della Primavera
diretta da Valery Gergiev e coreografia originale di Nijinsky (1913)



Stravinsky racconta la Sagra della Primavera


Altre composizioni

Ragtime per 11 strumenti



giovedì 11 aprile 2013

Disco e dintorni

In questa pagina vengono presentati alcuni aspetti relativi alla riproduzione della musica mediante vari tipi di supporti circolari, iniziamo con...

Il Fonografo (Edison - 1877)
Wikipedia - Il Fonografo

Il Fonografo e alcuni rulli
(immagine tratta da wikipedia)

Un fonografo Edison del 1905 perfettamente funzionante,
non so se il tuo iPod lo sarà tra 100 anni!


Il signor Giulio Bianco di Pernumia (Pd)  presenta la sua collezione. 



Il Grammofono (Berliner - 1887)
Il Victor V del 1907
(immagine tratta da wikipedia)

Particolare della puntina

Ascoltiamo il suono di un Grammofono



Il disco (nel 1948 si passa dalla gommalacca al vinile PVC)
- Wikipedia - Disco in vinile

Un 45 giri dei Beatles del 1966


Un LP (33 giri) dei Pink Floyd del 1976


Un video che illustra come si produce un disco in vinile


Siamo negli anni '60 e la musica si ascoltava con il Jukebox anche in Italia

- Wikipedia - Jukebox



Il Compact Disc (CD)
Una curiosità, la spirale del CD è larga 0.5 micron (1 micron = 1 milionesimo di metro) e lunga 5 Km. Per altre notizie vedi il Link qui sotto.
- Wikipedia - Compact Disc

E' flessibile ma non troppo!




lunedì 8 aprile 2013

Ciaikovsky Piotr Ilich

Notizie sul compositore:
Lo Schiaccianoci: La danza Russa Trepak
Piotr Ilich Ciaikovski (Votkinsk, Russia, 1840 - Pietroburgo, 1893).
Ha le prime lezioni musicali dalla madre, pianista di origine francese. Quando Piotr ha 15 anni la madre muore di colera e il ragazzo entra in una crisi psicologica che avrà ripercussioni gravi per tutta la sua vita.
Fino all'età di vent'anni lavora al Ministero della Giustizia di Pietroburgo.
Nel 1865 il direttore del nuovo Conservatorio di Mosca, Nicolai Rubinstein, gli offre un posto di insegnante.
Sposa una sua allieva ma il matrimonio si conclude a breve per la sua instabilità psicologica.
Accetta invece l'amicizia di una ricca vedova, così innamorata della sua musica da sovvenzionarlo generosamente senza volerlo mai conoscere di persona. In questo modo può dedicarsi interamente alla composizione e ai viaggi nei paesi occidentali, tra cui l'Italia a cui dedica il Capriccio italiano.
E' autore di celebri balletti (Il lago dei cigni, La bella addormentata, Lo Schiaccianoci), sei Sinfonie, Concerti, Ouverture 1812 che commemora la vittoria russa sull'esercito di Napoleone, e alcune opere liriche.
Muore durante un'epidemia di colera.

Approfondimento:


Lo Schiaccianoci:

Balletto in due atti da un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. Prima rappresentazione a Pietroburgo il 5 dicembre 1892.
Trama: Il ricco sindaco dottor Stahlbaum organizza, per la vigilia di Natale, una bella festa per i suoi amici e i loro figli. Alla festa arriva anche in vecchio amico di famiglia, il signor Drosselmeyer, che diverte i bambini con giochi di prestigio e regala a Clara (figlia del sindaco) uno schiaccianoci, ma il fratello Fritz per dispetto lo rompe. Il signor Drosselmeyer lo aggiusta e Clara, ormai stanca si addormenta e inizia a sognare.
Un esercito di topi cerca di rubare lo schiaccianoci ma lo schiaccianoci diventa un essere vivente al comando di un piccolo esercito.
Infuria la battaglia e sopravvivono solo il Re dei topi e lo Schiaccianoci, Clara lancia la sua scarpetta, uccide il Topo e lo Schiaccianoci si trasforma in un bellissimo principe.
Il sogno si conclude e Clara pensa felice alla sua avventura.

Approfondimento:


Alcune immagini del Balletto:

Lo Schiaccianoci: Valzer dei fiori



Lo Schiaccianoci: Danza Russa o Trepak


 Danza della Fata dello Zucchero



Il Lago dei Cigni:

- Wikipedia - Il lago dei cigni


Svetlana Zakharova and Roberto Bolle
Teatro alla Scala - Prove di Scena


Svetlana Zakharova e Roberto Bolle
Bourmeister production of Swan Lake






martedì 2 aprile 2013

Le quattro Stagioni di Vivaldi

Notizie sul compositore:
Anonimo: Ritratto di Antonio Vivaldi (1700 circa)
Bologna, Museo internazionale e biblioteca della musica.
Antonio Vivaldi (Venezia 1678 - Vienna 1741)
Violinista e compositore italiano, figlio di Giovan Battista, violinista della Cappella di san Marco, studiò musica con il padre.
Nel 1703 fu ordinato sacerdote (denominato per la sua capigliatura il prete rosso) ma fu dispensato dal celebrare le messe per le cattive condizioni di salute.
Entrò come insegnante di violino all'Ospedale della Pietà, uno dei quattro conservatori veneziani nei quali le fanciulle orfane e bisognose erano avviate alla musica; qui rimase sino al 1740.
Fu proprio per le putte (fanciulle in veneziano) del conservatorio che scrisse la maggior parte dei suoi concerti, delle sue musiche sacre e delle sue cantate. Ogni domenica infatti le ragazze si esibivano e facevano sfoggio della loro abilità musicali.
Sovente ospite dei maggiori centri teatrali italiani, Vivaldi fu spesso anche all'estero (Praga, Vienna, Amsterdam).
La sua produzione musicale è immensa e ancora non del tutto conosciuta, si contano infatti 450 concerti di cui 252 per violino, 22 sinfonie, un numero di melodrammi compreso tra i 70 e i 90, 60 composizioni di carattere sacro.
Viene da chiedersi... e se avesse goduto di condizioni di salute ottime!!
La musica di Vivaldi oggi così frequentemente suonata e ascoltata venne riscoperta solamente dopo il 1945.

Approfondimento:
Wikipedia - Antonio Vivaldi


I concerti delle Stagioni:
Il ciclo delle stagioni è inserito nell'opera VIII denominata "Il cimento dell'armonia e dell'inventione".
L'opera VIII è fu composta da Vivaldi tra il 1723 e il 1725 e comprende 12 concerti, i primi quattro sono dedicati alle stagioni:
Concerto n. 1 in mi maggiore, "La primavera"
Concerto n. 2 in sol minore, "L'estate"
Concerto n. 3 in fa maggiore, "L'autunno"
Concerto n. 4 in fa minore, "L'inverno"

Lo strumento principale di questi concerti è il violino (il solista), che dialogando con l'orchestra d'archi può esprimere immagini musicali ora melodiche ora ritmiche, innumerevoli effetti imitativi e non dimentichiamo le progressioni.
In questi concerti Vivaldi oltre a comporre la musica scrisse anche dei sonetti (poesie) descrittivi.



Ascolto

- Concerto n. 1 in mi maggiore, "La primavera"

Allegro
Giunt' è la Primavera e festosetti
La Salutan gl' Augei con lieto canto,
E i fonti allo Spirar de' Zeffiretti
Con dolce mormorio Scorrono intanto:
Vengon' coprendo l'aer di nero amanto
E Lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl' Augelletti;
di nuovo al lor canoro incanto:

Largo
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme 'l Caprar col fido can' à lato.

Allegro
Di pastoral Zampogna al suon festante
Danzan Ninfe e Pastor nel tetto amato
Di primavera all' apparir brillante.


- Concerto n. 2 in sol minore, "L'estate"

Allegro non molto
Sotto dura stagion dal sole accesa
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino,
Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
Canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
Muove Borea improvviso al suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;

Adagio
Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mosconi il stuol furioso:

Presto
Ah che pur troppo i suoi timor sono veri
Tuona e fulmina il cielo grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.


- Concerto n. 3 in fa maggiore, "L'autunno"

Allegro
Celebra il Vilanel con balli e Canti
Del felice raccolto il bel piacere
E del liquor di Bacco accesi tanti
Finiscono col Sonno il lor godere

Adagio molto
Fa' ch' ogn' uno tralasci e balli e canti
L' aria che temperata dà piacere,
E la Staggion ch' invita tanti e tanti
D' un dolcissimo sonno al ben godere.

Allegro
I cacciator alla nov'alba à caccia
Con corni, Schioppi, e cani escono fuore
Fugge la belva, e Seguono la traccia;
Già Sbigottita, e lassa al gran rumore
De' Schioppi e cani, ferita minaccia
Languida di fuggir, mà oppressa muore.


- Concerto n. 4 in fa minore, "L'inverno"

Allegro non molto
Agghiacciato tremar tra nevi algenti
Al Severo Spirar d' orrido Vento,
Correr battendo i piedi ogni momento;
E pel Soverchio gel batter i denti;

Largo
Passar al foco i dì quieti e contenti
Mentre la pioggia fuor bagna ben cento

Allegro
Caminar Sopra il ghiaccio, e a passo lento
Per timor di cader girsene intenti;
Gir forte Sdruzziolar, cader a terra
Di nuovo ir Sopra 'l giaccio e correr forte
Sin ch' il giaccio si rompe, e si disserra;
Sentir uscir dalle serrate porte
Scirocco, Borea, e tutti i Venti in guerra
Quest' è 'l verno, ma tal, che gioja apporte.




Le quattro stagioni interpretate dalla violinista Julia Fischer con l'orchestra "Academy of Saint Martin-in-the-Fields". La cornice è quella del "National Botanic Garden of Wales".

- La Primavera 0:00
- L'Estate 9:49
- L'Autunno 19:50
- L'Inverno 29:50


Suoniamo anche noi:



Il tema della Primavera: Download file MuseScore